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Cucina vintage di m.t. di marco - guido tommasi editore
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Un libro di ricette per chi ha nostalgia della cucina della tradizione e la vuole riscoprire utilizzando gli ingredienti originali.
Il cibo è quotidiano, vive della felicità, e qualche volta pure della preoccupazione, di mettere insieme il pranzo con la cena. Conosce il tempo breve della premeditazione, ma raramente si pensa nell’intervallo più lungo della settimana, come si faceva saggiamente un tempo, quando il giovedì prevedeva gli gnocchi, il venerdì il magro di pesce e la domenica l’arrosto.
Ma se proviamo a chiudere gli occhi e a sommare i giorni scopriremo che il tempo e il passo del cibo sono la misura perfetta per raccontare una storia, la nostra e tante altre insieme.
Questo libro di cucina prova a guardare indietro cercando scherzosamente di disegnare la traccia degli stili del cibo lungo i decenni del secolo passato, quel Novecento che ancora ci sentiamo nella pancia.
Dagli anni Dieci di Pellegrino Artusi fino ai nuovi anni Zero (che l’immaginario voleva “modernissimi” e che invece sono tornati a ripiegarsi sull’integralità degli ingredienti) si è passati attraverso grandi rivoluzioni, ma anche per i morsi tenaci della fame.
Una macchina del tempo fatta di pagine e immagini ricche di riferimenti colti e popolari, per chi sa mangiare anche con gli occhi.
ISBN | 9788867530557 |
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Autore | La cucina di calycanthus |
Pagine | 160 |
Formato | 19,6 x 24,5 cm |
Rilegatura | cartonato |
Biografia dell'autore
La cucina di Calycanthus è il diario di cucina di due amiche e di un fotografo. Le amiche cucinano e il fotografo fotografa, ma contano presto di invertire le parti…
Per Guido Tommasi Editore sono autori di libri di cucina di grande successo, come Dolci calendari dell’avvento, Cucina vintage, Crostate, Slup!, La cucina siciliana, La cucina toscana, Torte di mele.
Maite e Marie si sono ignorate a lungo. Dopo aver condiviso la stessa aula per un anno intero in una piccolissima città italiana, si sono conosciute per caso a Parigi e lì si sono ignorate un altro poco. Quando hanno cominciato a cucinare insieme non si sono più lasciate, sopravvivendo a traslochi, fidanzati e altre catastrofi. Maite da piccola voleva fare la fioraia, la parrucchiera e la studiosa di pesci, ma può uccidere un fiore solo a toccarlo e litiga con la sua frangetta. I pesci non li osserva nell’acquario ma attraverso il vetro del forno. Appare e scompare, non sai mai dov’è. Insegna, scrive, si impiccia di cose d’arte. È probabile che sia in treno o alla stazione di Torino, di Trento, di Firenze o di Roma. O sulle pendici dell’Etna, da dove è partita. Marie vive a Roma per amore, non proprio e non sempre per la città. Custodisce gelose radici nel Chianti e in Francia, ma anche un legame più sotterraneo con la Spagna. Si occupa di musica per lavoro e non soltanto. Ha una nostalgia morbosa di Parigi, dove torna troppo poco. “Il” fotografo ha fotografato a lungo, e con soddisfazione, bellezze femminili per scoprire poi l’estro delle verdure e del cibo. Vive a Roma, ma fa il pendolare con Barcellona, dove si rifugia tre mesi all’anno. Gli altri nove la rimpiange.
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